Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ha ospitato la prima mostra del progetto “Forgotten”. Nel padiglione 9A del MACRO Testaccio dal 13 aprile al 21 maggio 2016 ha avuto luogo la mostra Forgotten…(THE EXHIBITION), a cura di Alessandra Arpino, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo, della Casa dell’Architettura di Roma, e dell’Istituto di Cultura portoghese Camões.

AREE DISMESSE – Ex SiarDismesso è un sito privo di funzioni, parzialmente o totalmente in disuso. L’attesa di riutilizzazione può interessare un singolo edificio o un complesso più esteso ed articolato. Le tipologie d’intervento vanno dall’abbandono che ha reso Detroit una città fantasma, alla linea ferroviaria sopraelevata di New York convertita in High Line Park, al Parco Gleisdreieck di Berlino realizzato sul vecchio tracciato ferroviario, alla riappropriazione del Porto antico di Genova, alla rigenerazione dell’Arsenale di Venezia, al complesso museale di Città della Scienza nell’ex area industriale di Bagnoli a Napoli.

Nella città di Roma è iniziato un processo di ridefinizione di alcune grandi aree dismesse come l’Asse della musica dal quartiere Flaminio al Foro italico o l’ex Fiera di Roma sulla C.Colombo, di trasformazione di ex strutture, quali la Città del Sole nell’area ex-Atac o il centro Happio nell’ex-deposito Stefer. Di contro nella città ci sono aree in attesa di rigenerazione, di qualità storico-ambientali e paesistiche interessanti, come l’Acquedotto Felice al Mandrione, nella periferia romana, o il Borghetto Flaminio, nel centro storico, occupato da fabbricati sparsi a carattere industriale ed artigianale.

L’ Ex-Siar è un complesso di immobili (1900mq) ed aree scoperte (1000mq), originariamente adibito a concessionaria di auto. L’intera area di cui fa parte, Borghetto Flaminio, alle pendici di Villa Borghese su via Flaminia, a pochi metri da Piazza del Popolo e dall’Accademia Filarmonica Romana, è stata oggetto di proposte interessanti, quali la collocazione dell’attuale Parco della musica già nel 1949, un concorso internazionale per il riassetto dell’area nel 1994 e di interventi puntuali. Attualmente, per l’ex-Siar, è in atto un Protocollo di Intesa tra il Comune e l’Università La Sapienza.